Master di recitazione: formazione avanzata

Il Master di recitazione si rivolge agli allievi che hanno completato il corso base di recitazione, ad allievi provenienti da formazioni esterne e ad allievi che per esigenze particolari hanno bisogno di un lavoro intensivo.

Il Master è fortemente consigliato a chi desidera intraprendere un percorso professionale o a chi ha in programma di iscriversi a casting, alle selezioni estive/autunnali delle accademie nazionali o ai concorsi e premi nazionali.

La partecipazione al master è aperta in seguito a valutazione degli insegnanti mediante casting/intervista.

SI POSSONO PRENOTARE LE INTERVISTE DI SETTEMBRE

Durante l’anno gli allievi verranno sottoposti a due prove pubbliche su palco, la prima a metà febbraio su monologo e la seconda a fine giugno su scena.

Per chi ha in programma la partecipazione alle selezioni delle accademie e dei centri di formazione nazionale, la scelta dei monologhi e delle scene avverrà sulla base dei bandi degli anni precedenti.

Il master di recitazione mira a fornire agli studenti l’integrazione delle tecniche sviluppate, in accordo con le idee di K. Stanislavskij, dai grandi maestri americani di recitazione Stella Adler, Sanford Meisner e Lee Strasberg. L’attore completo e professionale deve infatti possedere una serie di tecniche e strumenti di lavoro, una vera e propria “cassetta degli attrezzi” dell’attore, tra i quali scegliere a seconda del tipo di personaggio, di spettacolo o testo da affrontare.

Durante il master di recitazione ci si concentrerà sul lavoro dell’attore sul personaggio attraverso:

approfondimento delle ripetizioni meccaniche e attività indipendente
approfondimento dei 5 elementi base della scena (le circostanze date, l’azione, la motivazione, il background, l’incorporazione psicologica)
la ricerca del “difetto drammatico” del personaggio
il “percorso drammatico“, i beats e ” l’arco di trasformazione” del personaggio
la “maschera” del personaggio con particolare attenzione agli archetipi, al “lavoro sull’animale” e all’osservazione della vita reale per creare l’attitudine del personaggio
l’incorporazione fisica attraverso la Laban Movement Analysis e la ricerca del “gesto psicologico”
la “living root“, la capacità di incardinare l’immaginazione sulle proprie esperienze passate o sulle proprie emozioni
i Tools della scena
il lavoro sensoriale